Ho scoperto da poco che il"tipo di carattere" con cui scrivi un post può facilitare o peggiorare la lettura di chi legge.
Quello che viene letto meglio per esempio da chi ha problemi di dislessia è il "trebuchet" quindi ultimamente uso solo questo carattere.
Voi lo sapevate? Se avete qualche consiglio su questo scrivetemi per favore!
UNA POESIA
La poesia come godimento di ciò che ci viene offerto giorno per giorno e che spesso non vediamo o ignoriamo. La poesia come sorpresa. La poesia per lasciarci ammaliare e catturare dalla bellezza che è dentro di noi e tutta intorno a noi.
Nelle persone in modo abbagliante, lo vediamo?
La poesia da vivere: viviamola, odoriamola, mangiamola, sentiamola, ascoltiamola, percorriamola, ma soprattutto facciamola nostra.
Nelle persone in modo abbagliante, lo vediamo?
La poesia da vivere: viviamola, odoriamola, mangiamola, sentiamola, ascoltiamola, percorriamola, ma soprattutto facciamola nostra.
Sentiamola nella pancia e nel petto, non solo nella testa analizzandola freddamente o tecnicamente. Ingurgitiamola avidamente al bisogno.
Gustiamola con calma per sentirci bene.
Aggrappiamoci ad essa e vomitiamola fuori se necessario, per liberarci di pensieri pesanti o contorti che ci fanno male o anche solo per mettere ordine nei nostri cassetti più reconditi.
Gustiamola con calma per sentirci bene.
Aggrappiamoci ad essa e vomitiamola fuori se necessario, per liberarci di pensieri pesanti o contorti che ci fanno male o anche solo per mettere ordine nei nostri cassetti più reconditi.
La poesia come porta sul nostro inconscio.
La poesia come finestra sulle nostre potenzialità sconosciute.
La poesia come filtro per affrontare a poco a poco un dolore troppo grande.
La poesia è stata ancora è, a volte, la mia terapia personale per capire, stemperare, diluire, fragilità, misteri e traumi inaccettabili.
Ma non voglio che pensiate sia solo mia questa possibilità, potete accedere ad essa come e quando volete e la poesia sarà vostra e al vostro servizio.
Provate a vivere in poesia.
Vi metto una delle poesie più tremende che ho scritto perché è stata ed è una parentesi di dolore immenso. Ma è una parentesi, grazie anche alla poesia, che mi permette sempre di allontanarmi abbastanza per guardare meglio, senza cadere a pezzi.
Ogni volta che vi commuoverete davanti ad una poesia scritta col cuore, diventerete più umani e più vicini al cuore del mondo.
Non sappiamo di andare quando andiamo.
Noi scherziamo nel chiudere la porta.
Dietro,il destino mette il catenaccio,
e non entriamo più.
1523 Emily Dickinson
Oltre
14 giugno 1982
Armata di sguardo tenero e braccia tese la madre a trattenerla.
Fiera bambina
salì alti gradini di sale
destino di briciole
pioggia a venire.
Spalancò il sole
aprì primavere
tra dure zolle
camminò a piedi feriti.
Sassi gravi
raccolse
odiosi sassi
dieci
mise da parte
forme diverse
sassi malati
ed infelicità.
14 giugno 1992
Vestita di inverosimili bugie la figlia a placar l’agonia.
Spenti colori
mute labbra
viso di freddo marmo
fremiti sì
ma di dolore.
Le si portò un dono
vivo
che vide appena
con occhi di cieca
ne tastò i colori
e sorrise.
Risorto quello
fu l’unico sorriso
che subito fu ucciso
dalla cagna assetata della sua linfa.
Oltre
Vieni!
Tutto è sepolto con te
ed in te risorge
il domandare dove sei
il cercarti
ritrovandoti nelle mie mani chiuse.
Vieni!
Ti mostro ciò che già sai
delle ambizioni materia e sogno
tu hai intessuto per me
il protendersi verso.
Radicato è l’albero
in solidi rami riveste di te
verdi gemme
che son tue
solo tue
ne riconosco sorrisi
dolce mamma.
Noi scherziamo nel chiudere la porta.
Dietro,il destino mette il catenaccio,
e non entriamo più.
1523 Emily Dickinson
Oltre
14 giugno 1982
Armata di sguardo tenero e braccia tese la madre a trattenerla.
Fiera bambina
salì alti gradini di sale
destino di briciole
pioggia a venire.
Spalancò il sole
aprì primavere
tra dure zolle
camminò a piedi feriti.
Sassi gravi
raccolse
odiosi sassi
dieci
mise da parte
forme diverse
sassi malati
ed infelicità.
14 giugno 1992
Vestita di inverosimili bugie la figlia a placar l’agonia.
Spenti colori
mute labbra
viso di freddo marmo
fremiti sì
ma di dolore.
Le si portò un dono
vivo
che vide appena
con occhi di cieca
ne tastò i colori
e sorrise.
Risorto quello
fu l’unico sorriso
che subito fu ucciso
dalla cagna assetata della sua linfa.
Oltre
Vieni!
Tutto è sepolto con te
ed in te risorge
il domandare dove sei
il cercarti
ritrovandoti nelle mie mani chiuse.
Vieni!
Ti mostro ciò che già sai
delle ambizioni materia e sogno
tu hai intessuto per me
il protendersi verso.
Radicato è l’albero
in solidi rami riveste di te
verdi gemme
che son tue
solo tue
ne riconosco sorrisi
dolce mamma.
17/06/2004 Bacodaseta
bacodaseta: ricette, poesia e fantasia. by Patrizia Bacuzzi is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.