Bacodaseta blog

venerdì 1 settembre 2017

Alchechengi

Tanto difficile da pronunciare quanto facile da coltivare la pianta dell'Alkekengi o alchechengi o alchechengio (Physalis alkekengi L.) è una pianta perenne che produce bacche commestibili. 
Appartiene come il pomodoro e la patata alla famiglia delle solanacee.
Originaria dell’Europa e dell’Asia. Il nome che gli è stato attribuito deriva dalla parola araba latinizzata “al-kakang” che vuole dire proprio lanterna cinese.






Non tutti conoscono la particolaritá gustosa delle sue bacche. 
Se non le avete ancora provate, assaggiatele il prima possibile, sono così buone che non potrete far a meno di coltivare l’alchechengi nell'orto, in vaso, o in grandi vasconi come ho provato a fare io. Assaggiatele candite, immerse nel cioccolato o utilizzatele per preparare squisite marmellate

Le bellissime lanterne arancioni che potete vedere nelle foto che ho scattato sono molto decorative e al tatto assomigliano alla carta. Seccano molto facilmente mantenendo un colore caldo che darà una nota molto allegra alle vostre composizioni floreali. Questo calice arancio è un vero e proprio spettacolo della natura: al termine della fioritura i sepali crescono fino a chiudersi attorno alla bacca. Mano a mano che il frutto matura, la lanterna si degrada finché diventa un grazioso ed elegante reticolo di nervature che lascia intravedere il frutto colorato al suo interno. 
Se la coglierete quando è ancora arancione troverete al suo interno una bacca, il frutto, per estrarla non è necessario rompere il fiore, basta aver cura di aprirlo delicatamente ed estrarla ruotandola un poco. La raccolta è indicativamente da metà agosto/inizio settembre fino a fine autunno.
Attenzione: consumate solo le bacche, ogni altra parte della pianta non è commestibile.
Inoltre non tutte le specie di alchechengi producono frutti commestibili. Per poter gustare le bacche dovrete coltivare:

  • l’alchechengi comune (Physalis alkekengi) dalle caratteristiche lanterne arancioni
  • l’alchechengi annuale (Physalis pubescens), una specie dal portamento prostrato (non supera i 25 cm di altezza)
  • l’alchechengi giallo-dolce (Physalis peruviana), la specie più utilizzata a scopo alimentare


Se volete provare a coltivarle senza impazzire a cercarle nei vivai, potete semplicemente comprare i frutti dell'alchechengi e interrarne qualcuno in terra fertile a fine inverno  bagnandola quando vedete che la terra è asciutta. In poco tempo col caldo sole primaverile vedrete crescere la piantina. Non teme particolarmente il freddo comunque, potete tranquillamente lasciare il vaso all'esterno in inverno.




Vediamo ora alcune delle sue proprietà:

100 g di alchechengi contengono 66,25 kcal, e:
  • Acqua 106,75 g
  • Carboidrati 14 g
  • Grassi    0,875 g
  • Proteine 2,375 g

 








Il saggio è alla continua ricerca della saggezza, lo sciocco invece crede di averla già trovata.
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