giovedì 20 aprile 2017

Filetti di merluzzo









Mentre ascoltiamo una bellissima voce, che purtroppo non c'è più, vorrei raccontarvi di una ricetta molto semplice e gustosa che mi è venuta in mente in questi giorni.


Si tratta del classico ( forse un po' scialbo) filetto di merluzzo, arricchito dalla "crosta" esterna, cotto al forno.
Sono sicura che vi sorprenderà, ma ancor di più i vostri ospiti! Nella prima foto lo vedete accompagnato da una ratatouille di verdure e porri spadellati, servito su crema di avocado. Un fantastico piatto unico? Perché no?



Ingredienti per 4/5 persone:

1 kg circa di filetti di merluzzo
40 gr di farina di mais
40 gr di miglio decorticato
4 pomodori secchi dissalati ( potete sostituirli anche con pomodori freschi a fettine che metterete sopra il pesce prima di chiudere la pasta)
capperi sott'aceto
limone la buccia non trattata
sale q.b.
olio e.v.o. q.b.

per la crema: 
1 avocado  
succo di 1 limone
sale q.b.

1 pennello da cucina e 1 bicchiere d'acqua
carta forno
Mettete a bagno i pomodori secchi.
Tritate nel mixer il miglio, la farina di mais, i pomodori secchi.
Aprite la pasta fillo, prendetene 4 fogli e disponete il composto ottenuto su di essa, adagiatevi sopra un filetto, un filo d'olio e qualche cappero. Volendo pomodori freschi affettati, se li preferite ai secchi.
Accendete il forno ( ventilato se lo avete) a  190°.




A questo punto bagnate con il pennello la pasta fillo tutto intorno al pesce e chiudetela come se fosse un bel pacchetto. Proseguite per tutti gli strati che avevate preparato.

Sigillate come meglio potete aiutandovi con l'acqua e il pennello ( poca mi raccomando). 
Continuate così per tutti i filetti e disponeteli sulla placca del forno ( foderata con carta forno).


Tagliate con un coltello ben affilato i tronchetti di pasta e adagiateli sulla crema. Accompagnate con verdura fresca o cotta a piacere.
Potete semplicemente servirla con una bella insalata, pomodori e germogli!


Ecco Emily che rimane sempre una delle mie poetesse preferite, per la sua dolcezza, per la sua delicatezza e per la sua incredibile profondità.


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